
Proprietà e Sharing: tutti nomadi con residenza digitale?
In fondo per essere felici serve poco, l’accumulo di beni è oramai quasi solo un intralcio che ci impedisce di guardare avanti e prenotare con leggerezza il prossimo viaggio. Forse di sola andata.
I nomadi digitali hanno compilato un proprio manifesto che inizia così: “Mobili, creativi, indipendenti. Grazie alle Rete siamo liberi di viaggiare e lavorare ovunque, ridisegnando la nostra vita in base alle nostre reali passioni e interessi”. Il sogno di trasformare la routine lavorativa in un viaggio di sola andata per il mondo: un sogno da trasformare in realtà. Basta apertura di spirito da parte di tutti: clienti stanziali e professionisti in partenza. La destinazione è il coworking sotto casa o una spiaggia tropicale, non importa. Il più autentico luogo di lavoro è ovunque, perché dematerializzato. Come tutto o quasi ciò che ci circonda perché gli oggetti non servono più, sono sostituiti da servizi (su tutti, l’auto di proprietà soppiantata con facilità e velocità sorprendenti dal car sharing) e si perde la necessità di possedere: oggetti, ovvio, ma anche ruoli, etichette, definizioni. Perché abbiamo scoperto – anche e soprattutto grazie alla Rete – che il mondo è fatto (anche) di fiducia, condivisione, relazioni orizzontali: i caposaldi della sharing economy.