
Population aging: il futuro è “un paese per vecchi”?
Da anni città e aziende si prodigano per attirare i Millennials, la generazione più contesa e studiata della storia, come se il futuro sia un “No Country for Old Men” (straordinario film dei fratelli Coen): ma non sembra così. Per diversi fattori – più alte aspettative di vita, minore tasso di fertilità in sempre più paesi del mondo (anche in quelli in via di sviluppo) – la popolazione mondiale sta invecchiando. Si parla di “bomba demografica a orologeria”. Gli “over 65” hanno superato gli “under 5” e sono già un target molto più interessante dei Millennials per i servizi finanziari e assicurativi. Dovranno diventarlo anche per il Real Estate, poiché con la popolazione invecchiano anche le città. Molte città e regioni si stanno attrezzando con tecnologie e servizi dedicati a una maggiore sicurezza urbana. Ma bisogna investire anche su altro: continuità infrastrutturale e dei trasporti, più opzioni abitative (RA, RSA, Senior Co-Living ecc.), spazi di relazione innovativi, “invecchiamento attivo”. Riposizionare le città a misura di anziano non è in conflitto con l’attrazione dei giovani talenti ma può creare nuove versioni contemporanee di convivenza intergenerazionale, e più equilibrate economie. Serve un cambio radicale di mentalità per immaginare nuovi spazi e forme di comunità. #ilfuturoèvicino