
#7: Come può l’architettura generare idee?
L’architettura è solo cosa costruita o si può anche intendere in un altro modo? Si può praticare come un progetto di ricerca, mediatico, culturale? Un progetto educativo? Un processo di investigazione e di scoperta? Può essere, in altri termini, un dispositivo di generazione di idee? Certo, a patto di non pensarla solo come disciplina tecnica ma luogo in cui rappresentarci collettivamente. Le idee possono avere un impatto maggiore degli edifici per aiutarci a comprendere in quale direzione operare. Anche perché “qualsiasi progetto architettonico richiede cinque anni, e non c’è singola impresa – ambizione, intenzione, bisogno – che rimanga inalterata nel vortice della contemporaneità. L’architettura [costruita] è troppo lenta”, scriveva Rem Koolhaas anni fa (e non che oggi sia diverso). Come attivare i nostri archivi delle idee e farne strumenti generativi? Le “istituzioni” – i musei, le scuole, le biblioteche, i centri di ricerca – hanno un ruolo cruciale, ma sono efficaci separatamente o non dovrebbero invece creare una rete interconnessa, aperta a visioni condivise? In fondo l’architettura è un modo di guardare alla nostra società, e la società un modo di guardare all’architettura. Come rendere fecondo questo incrocio di sguardi?