
#3: Avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza?
Il capitale umano, come quello naturale, ha tassi di rendimento elevati. Si calcola che per ogni anno d’istruzione in più il ritorno economico privato sia di circa il 10%, il che è una sottostima poiché il ritorno sociale è molto più alto: per l’istruzione universitaria, anche 25 volte il costo sostenuto. Tuttavia, il miglior rapporto costi/benefici si deve all’istruzione primaria, per minori costi d’erogazione, e più ancora alla formazione prescolare. Paradossalmente, è la fase della vita con il sostegno formativo minore a livello globale: non rientra ancora nel contratto sociale? Eppure è l’età in cui si sviluppa e consolida maggiormente una competenza oggi cruciale: “imparare a imparare”, cui dovremo far sempre più ricorso per tutta la nostra vita rinnovandoci costantemente (anche da adulti, oltre ogni tripartizione scuola-lavoro-pensione). Ripensare lo spazio dell’apprendimento, allora, significa non solo riformare l’incontro tra spazio pedagogico e spazio scolastico (spesso vincolato a norme rigide e obsolete) ma farne un continuum capillare ed esteso a tutta la sfera sociale, nel tempo e negli spazi (pedagogici o “andragogici” che siano). Partire dalle basi, rimodulare risorse: non avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza?